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Ministero del Lavoro - Portale nazionale di contrasto al lavoro sommerso

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Su proposta del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali nasce il Portale unico del contrasto al lavoro sommerso, con l'obbiettivo di accentrare in un'unica banca dati i risultati delle attività di vigilanza in materia di lavoro sommerso esercitate dall'Ispettorato nazionale del lavoro, dagli organi ispettivi di Inps ed Inail, nonché le verbalizzazioni effettuate dai militari della GdF e dai Carabinieri in materia di lavoro sommerso.

 

Con l’obiettivo di evitare (finalmente, diciamo noi) la duplicazione degli interventi ispettivi, e per poter pianificare con attenzione ed efficacia le verifiche verso le aziende maggiormente “a rischio evasione”, è arrivata sul tavolo del Consiglio dei Ministri la proposta del titolare del dicastero del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando. Sarà possibile, in questo modo, anche effettuare un concreto monitoraggio del fenomeno del lavoro sommerso su tutto il territorio nazionale.

Tutti i verbali redatti dal personale ispettivo incardinato presso l’INL, presso l’INPS, presso l’INAIL, nonché le risultanze dell’attività di vigilanza svolta dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di finanza sulle violazioni correlate al mondo dell'economia sommersa, in materia di lavoro e legislazione sociale, confluiranno nel Portale Nazionale del Contrasto al Lavoro Sommerso, un database unico a livello nazionale gestito dall’Ispettorato nazionale del lavoro.

Tale previsione è contenuta nel Decreto Legge c.d. decreto Pnrr 2, approvato al fine di snellire alcune procedure collegate al Recovery Plan, e nel quale sono state ricomprese nuove norme anti-evasione.

Come associazione ci auguriamo che questa decisione (la banca dati unica) sia il primo passo verso una reale volontà di contrastare il fenomeno del lavoro sommerso, che richiede risorse, interventi e soluzioni molto più articolate della semplice realizzazione del database unico delle ispezioni. Per non rischiare di fermarci, come si è fatto con il D.L. 146/2021 in materia di sicurezza sul lavoro, al livello dei proclami senza affrontare realmente la problematica in profondità. E facendo credere ai cittadini (CONVIENE QUI RICORDARLO), di aver risolto il problema con una semplice norma che estende i poteri di accertamento del rispetto delle norme sulla salute e sicurezza dei lavoratori al personale ispettivo ordinario. Il quale (RICORDIAMO ANCHE QUESTO) non ne ha la competenza e la conoscenza (PER LE QUALI SERVE UNA FORMAZIONE AD HOC A LIVELLO UNIVERSITARIO) e che si limiterebbe al controllo di documentazione senza aver nessuna possibilità di valutarne tecnicamente il contenuto.

M.M.

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